mercoledì 15 maggio 2013

Ricordando...: Emily Dickinson



In questo giorno, 127 anni fa, moriva una grande poetessa: Emily Dickinson.
emily

Nata il 10 dicembre 1830 ad Amherst (Massachusetts) Emily Elizabeth Dickinson, secondogenita di Edward Dickinson e di Emily Norcross, donna dalla personalità fragile, ricevette dalla famiglia un'educazione piuttosto libera e completa per la sua epoca.
Manifesta un carattere contraddittorio e complesso, venato da una fierezza irriducibile. Per motivi tuttora non chiari a soli ventitrè anni decide di scegliere una vita solitaria e appartata.
Nel corso degli anni successivi compie qualche raro viaggio. Incontra il reverendo Charles Wadsworth, un uomo sposato, del quale (a quanto pare) si innamorerà vanamente.

Il 1860 è l'anno del furore poetico e sentimentale. Compone qualcosa come circa quattrocento liriche e si strugge vanamente per un amore che gli storici della letteratura identificano con Bowles.

Il 1874 sarà un anno durissimo: vede infatti scomparire nel giro di pochi anni prima il padre, poi l'amato Bowles (nello stesso periodo in cui la madre aveva fra l'altro sviluppato una grave malattia). Fortunatamente sembra che verso la fine del 1879 (l'anno prima era appunto morto Bowles), Emily si riprenda grazie ad un nuovo amore, quello per Otis Lord, un anziano giudice, vedovo, amico del padre, anche se molte perplessità rimangono sulla loro misteriosa relazione, frutto più di ricostruzioni e congetture.
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La catena delle tragedie riprende: muoiono la madre a Wadsworth (1882), l'amatissimo nipotino Gilbert (1883) ed il giudice Lord (1884).

Emily è prostrata. Nel 1885 si ammala; muore il 15 maggio 1886 nella casa di Amherst.

(tratto da Biografie.online)







COEURS
.
IL CUORE PRIMA CHIEDE GIOIA

Il cuore prima chiede gioia,
Poi assenza di dolore,
Poi gli scialbi anodini
Che attenuano il soffrire,
Poi chiede il sonno, e infine
Se a tanto consentisse
Il suo tremendo Giudice,
Libertà di morire.




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CONOSCO VITE

Conosco vite della cui mancanza
non soffrirei affatto -
di altre invece ogni attimo di assenza
mi sembrerebbe eterno.







MOON
l
RIFLETTO

Rifletto: il mondo è breve
e l'angoscia " assoluta "
molti soffrono.
E con questo?
Rifletto: potremmo morire,
la vitalità più intensa
non può impedire il decadimento.
E con questo?
Rifletto: un giorno in cielo
in qualche modo sarà tutto uguale,
qualche nuova equazione sarà data.
E con questo?




UN RUSCELLO NEL CUORE

Hai un Ruscello nel tuo piccolo cuore,
Dove timidi fiori sbocciano,
E ritrosi uccelli scendono a bere,
E ombre palpitano -
E nessuno sa, così quieto fluisce,
Che un ruscello è là,
Eppure il tuo piccolo sorso di vita
Ogni giorno è bevuto là -
E allora - sorveglia il tuo piccolo ruscello a marzo,
belles images
,
Quando i fiumi traboccano,
E le nevi arrivano di corsa dalle colline,
E i ponti spesso spariscono -
E più tardi, ad agosto magari -
Quando i prati giacciono inariditi,
Bada, affinché questo piccolo ruscello di vita,
In qualche ardente meriggio non si prosciughi!



KAGAIA
.
SE NON AVESSI VISTO

Se non avessi visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio



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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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