domenica 4 marzo 2018

Recensione: IO MI LIBRO di Alessandro Pagani



IO MI LIBRO di Alessandro Pagani è una simpatica e brillante raccolta di aforismi che ci fa sorridere immaginando situazioni bizzarre, create da fraintendimenti e/o battute ironiche concernenti fatti e circostanze della vita e della realtà quotidiana, che già di per sè sono complesse e imprevedibili.

96 rue de-La-Fontaine Edizioni
10 euro
78 pp
Sicuramente a tanti di noi sarà capitato, nel parlare con amici, parenti, colleghi, di prendere spunto da una parola, una frase, una specifica situazione che magari si presentavano come "ambigue" o soggette a varie interpretazioni, e di fare battute spiritose, assurde, forse anche "sceme" ma che alla fine strappavano sorrisi e risate, perchè nate in modo spontaneo, senza averlo programmato, e proprio per questo capaci di cogliere di sorpresa chi le ascolta (... ma a volte anche chi quelle battutine le ha appena fatte).

A volte (ri)scopriamo in noi stessi quella vena tragicomica, ironica, magari anche pungente, che ci permette di aprocciarci agli altri e ai fatti della vita lasciandoci alle spalle atteggiamenti inutilmente seriosi e dando il benvenuto a una sana ed intelligente leggerezza che, lungi dall'essere superficialità, al contrario si rivela un'ottima panacea contro il pessimismo che legittimamente può insorgere nel considerare come l'esistenza sia purtroppo costellata da problemi e difficoltà.

Questo breve libro ci ricorda simpaticamente che ogni tanto è bello e divertente (e pure salutare) scherzare, approfittanto di quegli inaspettati momenti generati da parole rivestite da più di un significato in base ai diversi contesti in cui sono espresse, o da frasi fraintendibili se venissero scritte o pronunciate in un modo piuttosto che in un altro.

"Scusi,  quel salame va a peso?" "Si, va appeso"
"Non ci posso credere... i ditoni del piede del morto si muovono!!" "Allucinazione?"
"Amore, mi ami?" "Ma non avevamo detto New York?"
"Parrucciere, vorrei tutti i capelli ritti".  "D'accordo, ma ci vuole mettere l'acca?".


L'umorismo, quindi, fa da padrone e stimola la mente verso un'esplorazione acuta del linguaggio, come se fossimo in presenza di rebus, rompicapi linguistici ricchi di allegorie; il titolo stesso contiene un gioco di parole.

Dopo le 500 frasi divertenti ("freddure"), seguono alcune classifiche personali dell'Autore (ad es. "dieci cose che non sai di me") e un breve racconto dedicato al sogno dal titolo "Piccolo raccorto onirico", che potrebbe sembrare staccato da ciò che è stato scritto prima ma credo che in un certo senso negli aforismi ci sia una sorta di "anticipazione" di ciò che verrà narrato poi nel racconto, grazie a una parolina che viene ripetuta spesso.

Il protagonista racconta un sogno, appunto, che di certo molti di noi (se non tutti) abbiamo fatto: avere due ali per poter volare.
Avere la favolosa opportunità di librarsi in volo come gli uccelli è forse l'emblema per eccellezza della libertà, la libertà di poter guardare il mondo e le persone "dall'alto", avendo una prospettiva più ampia, e quindi privilegiata.
Ma all'essere umano sono state date un paio di gambe e per librarsi nell'aria non gli resta che fare della fantasia e del sogno (compreso quello ad occhi aperti) le proprie ALI per cercare di avere più visuali da cui osservare la vita, le persone, se stesso... imparando a soffermarsi più di frequente su quegli aspetti curiosi, paradossali, buffi... che aiutano ad alleggerire il (peso del ) vivere quotidiano.

Ringrazio l'Autore per l'opportunità di leggere il suo libro, e ne consiglio la lettura; si lascia leggere con speditezza perchè davvero spiritoso, godibile, e penso possa dare una botta di buonumore e stimolare il vostro sense of humor con acume e quel pizzico di comicità che non possono che farci bene.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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