mercoledì 18 ottobre 2017

Dal 26 ottobre in libreria il nuovo romanzo storico di Carla Marcone “Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini”



Cari lettori, un genere che mi piace parecchio è il romanzo storico ed è sempre con molto entusiasmo che quindi segnalo nuove uscite/anteprime appartenenti a questo genere letterario; è il caso di una delle ultimissime novità editoriali della casa editrice Scrittura & Scritture: il nuovo romanzo storico di Carla Marcone “Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini”.

La Napoli dell’Ottocento con gli occhi di una donna di straordinario coraggio e di passione civile dimenticata troppo in fretta dalla Storia.

Il libro sarà in libreria dal 26 ottobre e di seguito vi scrivo le prime tre tappe del tour:


  • il 27 ottobre alla Libreria Ubik di Napoli
  • il 14 novembre Libreria COOP Quarto (NA)
  • il 16 novembre ospite del Circolo Book & Tè di Scrittura & Scritture



TERESA FILANGIERI.
Una duchessa contro un mondo di uomini
di Carla Marcone



Scrittura e Scrtture
170 pp
13.50 euro
«Scarni e pallidi, figli di una città sempre affamata, dai mille volti, inenarrabile ed evanescente per le sue mille storie, per le sue mille leggende, ingovernabile e fiera, dove l’unico segno di potere è la libertà e l’unico sovrano san Gennaro, dove vivere è una ricompensa e morire spesso un privilegio». 

È la Napoli del prima e dopo l’Unità d’Italia, una città provata dal colera e dalla miseria e la protagonista è Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri (1826-1903).
Figura di spicco nell’Ottocento napoletano. Duchessa, sottoposta a una rigida educazione dal padre, generale Carlo, nipote di Gaetano Filangieri, filosofo e giurista alla corte del re.
Una personalità forte che fu capace, impiegando proprie risorse economiche, di far sorgere un ospedale, allora l’unico ospedale pediatrico, rimasto attivo fino al 1975, dalle rovine di un palazzo del ‘700, S. Orsola alla Cupa, di proprietà dell’esercito borbonico, ora sede amministrativa. 

Il romanzo, unico su questa figura storica, attraverso un coro di personaggi di fantasia e di personaggi storici come il filantropo Alfonso Casanova, la nobile Paolina Craver, descrive una Napoli preda della miseria e ripercorre la vita di Teresa Filangieri una donna, una madre piegata dal dolore per la morte prematura dell’unica figlia Lina, ma che manifesta fin da subito una personalità forte nello sfidare le convenzioni. 
Non si limitava alla semplice beneficenza ma correva, lottava, si sporcava per i vicoli di Napoli, soccorreva i bambini, i poveri (denunciandone le cattive condizioni di vita) e gli infermi; per contrastare la fame ha fatto istituire le prime Cucine prima gratuite e poi economiche.
Il suo sogno più grande era far costruire il primo ospedale pediatrico per malattie infettive e per farlo si scontrò con il mondo degli uomini.

Carla Marcone mette in scena una Napoli in cui la storia viaggia per conto proprio, separata nei tempi e nei modi dal resto d’Italia. Nel romanzo è centrale il tema dell’infanzia a Napoli nell’Ottocento.
I bambini orfani, malati, finivano nel casermone maleodorante del Palazzo dei Poveri, tristemente noto con il nome di Serraglio dal quale spesso scappavano, i figli di nessuno abbandonati nella famosa Ruota dell’Annunziata, marchiati con il cognome Esposito crescevano poi ingrossando le fila della Malavita (personaggio di Michele), le bambine invece orfane (personaggio di Maddalena) diventavano spesso prostitute o suore senza vocazione. Ma questa infanzia è raccontata con una prosa delicata a tratti emozionante.
Inoltre, si vuole celebrare la straordinarietà di un personaggio femminile caduto nell’oblio della Storia e restituirci l’immagine di una donna forte, indipendente e incredibilmente moderna. Un esempio, perché, come scriveva la stessa Teresa, «Napoli è un paese ove occorre che qualcuno abbia un poco più di coraggio affinché gli altri lo imitino dopo. Non prendiamola più in giro questa nostra città, né seduciamola con promesse irrealizzabili. Aiutiamola piuttosto a risorgere. Il popolo siamo noi e siamo la nostra più grande risorsa!».


Due estratti del romanzo
«Così ‘o Belzebù, al secolo Michele Esposito, si elevò al di sopra di quel popolo di monelli vestiti di nulla, scaltri e pronti a impadronirsi dei giorni di festa come dei giorni di guerra.
Scarni e pallidi figli di una città sempre affamata, dai mille volti, inenarrabile ed
evanescente per le sue mille storie, per le sue mille leggende, ingovernabile e fiera dove vivere è una ricompensa e morire spesso un privilegio»
«“L’uomo nobile non si perde mai d’animo e vince il timore”, così le aveva detto Alfonso quando le autorità municipali requisirono la sala della chiesa di Piedigrotta, infrangendo un sogno e gettando per strada più di trenta bambini. E quelle parole le erano bastate a porle nell’anima l’ebbrezza che emerge dal pericolo e ne trae una forza più grande. Non si sarebbe arresa mai!»

L'autrice
Carla Marcone vive e lavora a Napoli. Grande appassionata di Storia e in particolare di quella partenopea, ha pubblicato il racconto Favola d’Aprile (2004), e il romanzo Fiori di carta (Scrittura & Scritture 2007)
in fase di riedizione. Oltre alla scrittura, coltiva la passione per la gastronomia. I suoi personaggi, di cui l’autrice racconta in uno stile fatto spesso di parole sussurrate che nascondono segreti, affrontano nella maggior parte dei casi il proprio destino talvolta uscendone vittoriosi, altre delusi e sconfitti.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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