giovedì 12 gennaio 2017

Dietro le pagine di "L'estate prima della guerra" di H. Simonson



E dopo aver terminato il romanzo L'ESTATE PRIMA DELLA GUERRA (recensione nel post precedente), mi sono chiesta cosa potesse aver ispirato/aiutato l'Autrice, Helen Simonson, nella formazione del romanzo.

Ecco alcune informazioni raccolte.

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Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?
".

Helen ha trascorso l'adolescenza nella piccola città di Rye, nell'East Sussex, un posticino molto "letterario", e ha deciso di immergersi nell scrittura di un romanzo storico partendo appunto dalla propria città natale, subendo il fascino di scrittori come Henry James, che ha vissuto lì, nella residenza di Lamb House; tanti altri personaggi importanti frequentarono questa dimora in quei giorni: Joseph Conrad, Stephen Crane, Ford Maddox Ford, Rudyard Kipling, Hugh Walpole and Edith Wharton.
Quando Helen era un'adolescente, la libreria locale aveva uno scaffale speciale dedicato agli autori del posto ed erano i loro libri che comprava e leggeva.

Lei è una grande fan di Henry James e ha fatto una discreta quantità di ricerche su di lui: ha letto sue biografie, romanzi e le lettere. E nelle sue lettere egli sapeva essere molto, molto caustico, oltre che molto spiritoso. Proprio ispirandosi a lui è nato il personaggio di Mr. Tillingham (è uno scrittore nel libro, dal carattere particolare), che quindi è frutto di un mix tra alcuni tratti di James ed altri completamente inventati.

Per scrivere questo romanzo, che ha uno sfondo storico ben preciso, la Simonson pensò che sarebbe stato molto divertente intraprendere questo "viaggio nel tempo", andando con l'immaginazione in giro per le strade di Rye nel 1914, raccontandone tanti piccoli particolari, dopo aver fatto opportunee ricerche, dalla guerra alla moda, ai mezzi di trasporto, vedendo le cose dal punto di vista dei personaggi.

Quindi c'è un buon paio di anni di ricerca alla base, e la più interessante probabilmente è stata quella riguardante la sezione periodici in biblioteca, leggendo le copie stampate di riviste e giornali originali del 1914, come quelle citate anche nel romanzo e lette da Agatha Kent (uno dei personaggi rilevanti), "The Lady" o "Country Life", traendo da essi pure spunti di ricette (come preparare un pudding.. economico!) e tanto altro.

La storia parte e si concentra quindi in una piccola cittadina, Rye (salvo i momenti in cui si sposta sul campo di battaglia), e l'Autrice è convinta che in fondo tutto il mondo possa essere spiegato in una piccola città, che infatti le ha offerto tanti spunti per una commedia sociale che comprende una gamma di nazionalità e classi sociali differenti ed è raccontata da tre prospettive diverse.

Ha iniziato a scrivere questo libro non sapendo che la questione dei profughi sarebbe diventata talmente attuale come lo è ai nostri giorni.
Nella prima guerra mondiale, la Gran Bretagna accolse circa 250.000 rifugiati belgi dando loro un tetto, da mangiare, vestìti, prendendosene cura per quattro anni, e furono soprattutto gli sforzi caritatevoli dei privati in più città in tutto il paese a fare la differenza.
E questa parte di storia era stata dimenticata da molti libri ufficiali, lei stessa non ne aveva sentito parlare prima di iniziare la ricerca su Henry James, che ai tempi fu coinvolto in quest'operazione di accoglienza dei belgi.
E così ha cominciato a farsi strada la convinzione che questa fosse una storia che meritava di essere portata alla luce.

Le atmosfere, i personaggi, i costumi ma soprattutto l'epoca cui appartiene la storia narrata dalla Simonson, in molti lettori probabilmente fanno pensare automaticamente a saghe come la celebre Downton Abbey; la stesura del libro era già iniziata quando la serie cominciò ad essere mandata in onda, e l'Autrice sostiene di aver di proposito evitato di guardarla all'inizio e per un lungo periodo per non essere influenzata; alla fine, ha deciso di guardarla per raccogliere alcuni suggerimenti sui costumi di quegli anni.



una via di Rye

Lo scrittore Henry James (1843–1916), ha abitato qui,
a Lamb House
(una dimora medievale ben preservata),
tra il 1898 e il 1916, a Rye.


Informazioni liberamente rielaborate prendendo spunto da alcuni articoli in particolare:
- QUI - QUI - QUI -


mercoledì 11 gennaio 2017

Recensione: L'ESTATE PRIMA DELLA GUERRA di Helen Simonson (RC2017)



Con una scrittura ricca e particolareggiata e un piglio deliziosamente ironico, Helen Simonson tratteggia un vivido e vivace ritratto della società inglese di inizio Novecento, attraverso tanti e "coloriti" personaggi e la descrizione delicata e struggente di un'estate che non è come le altre perchè... è l'estate che ha preceduto il primo conflitto mondiale.


L'ESTATE PRIMA DELLA GUERRA
di Helen Simonson


Ed. Neri Pozza
2015
Siamo nell’estate del 1914 a Rye, un piccolo centro nel Sussex.
L’arciduca Francesco Ferdinando è stato assassinato a Sarajevo e sappiamo che questa fu la scintilla che portò allo scoppio del primo conflitto mondiale.
Ma la vita in paese scorre tranquilla ed in questo contesto placido e bucolico arriva Beatrice Nash, appena sbarcata a Rye per prendere possesso dell’incarico di insegnante di latino nel locale ginnasio.
A decidere se la sua candidatura verrà accolta o meno sono i membri dell’amministrazione della scuola, tra cui spiccano l’arcigna moglie del sindaco, Mrs Fothergill e lady Agatha Kent, vispa dama in vista nel paese.
Tutti si aspettano di vedere arrivare «un’insignificante fanciulla» ma devono cambiare idea, perchè la giovane è una donna non solo attraente ma anche colta, grazie alla positiva influenza del defunto genitore letterato e dei numerosi viaggi vissuti insieme a lui.
Ora che è sola, Beatrice ha deciso di vivere del suo lavoro senza convolare a nozze, come impone il costume del tempo a una ragazza orfana, andando anche contro le aspettative della zia che l'ha accolta inizialmente, lady Marbely.

Giungendo a Rye, Beatrice Nash conosce Lady Agatha, cui premono davvero le sorti del ginnasio, e con lei instaura subito un rapporto di simpatica complicità, entrando nelle grazie della signora, che da quel momento cercherà sempre di proteggerla e consigliarla.
La donna è zia di due giovanotti simpatici e opposti caratterilmente: Daniel Bookham, giovane poeta dallo spirito bohémien, a volte irriverente e troppo ironico, ma che nasconde un cuore d'oro, e Hugh Grange, il giovane ed aitante assistente di Sir Alex Ramsey, chirurgo tra i più stimati d’Inghilterra.

La guerra è davvero imminente: il 4 agosto del 1914 la Germania invade il Belgio, facendo sì che il conflitto travolga il piccolo ordinato mondo degli abitanti di Rye, stravolgendo i desideri e le speranze di ciascuno e mostrando, ad un tempo, il vero volto del coraggio e della viltà.
Con l’arrivo della guerra, gli uomini fremono per mostrare il proprio valore sul campo di battaglia, mentre le donne danno il proprio contributo da casa, organizzando comitati, donazioni, offrendo ospitalità ai profughi belgi.

La narrazione parte un po’ lenta perché densa di dialoghi e particolari che sembrano non dare alcuna spinta alla storia, ma è soltanto un’impressione iniziale, la stessa che ad es. la sottoscritta prova al cospetto di certi classici – austeniani, in particolare – in cui l’abbondanza di chiacchiere da salotto e di pettegolezzi pare rallentare il ritmo, ma in realtà, pagina dopo pagina, i dialoghi si rivelano utili per la comprensione dei caratteri dei personaggi principali.

Beatrice è alla ricerca di un’indipendenza economica e sociale; pur sapendo e volendo, in una certa misura, obbedire alle etichette e alle convenzioni sociali, in lei si nasconde uno spirito battagliero e femminista, soffocato dalle circostanze avverse e dalle persone che le sono vicine e che le impongono il ruolo di donnina nubile sottomessa, debole, sola, bisognosa di protezione, incapace di gestire da sé le proprie necessità.
Il lavoro come insegnante è quindi un’àncora cui Beatrice vuole aggrapparsi per non dover dipendere da nessuno, uomo compreso, convinta com’è della propria libertà di donna non maritata.

Questa protagonista femminile mi ha ricordato le istitutrici dei classici di Charlotte Bronte, in particolare Lucy Snowe di “Villette”; e come lei, nonostante la propria convinzione di star bene da sola, di poter vivere unicamente di lavoro e cultura, conducendo un’esistenza tranquilla e lontana dagli eventuali disagi che la vita matrimoniale può arrecare, la frequentazione di Hugh, così carino, cortese, premuroso, generoso e colto, comincia a smuovere qualcosa dentro di lei.

Peccato che Hugh sembri già sentimentalmente impegnato con Lucy, la figlia giovanissima di Sir Alex Ramsey, mentore del giovane dottore da cui dipende la sua carriera.

Nel corso del romanzo, si intrecciano varie vicende che vedono coinvolti Daniel, e la sua amicizia speciale con l’amico del cuore Craigmore (amicizia che desta qualche “preoccupazione” nella famiglia di lui), e la bella diciassettenne Celeste, una profuga belga che troverà ospitalità a Rye insieme al padre; le vicende drammatiche di Celeste toccheranno profondamente Beatrice, che si affezionerà alla ragazza e farà di tutto per proteggerla dagli sciocchi pettegolezzi delle donne del paese e dall’egoismo di chi le è intorno…

Lo sfondo della guerra è accurato e occupa un posto centrale, a un certo punto del romanzo, perché sul fronte avverranno episodi decisivi in cui emergerà il cuore delle persone, l’onore e la rispettabilità o, al contrario, il cinismo e la meschinità.

Beatrice è un bel personaggio femminile perché ha un caratterino forte ed è pronta a combattere per la propria libertà di donna sola, e sfoderare tutta la sua intelligenza (e la sua pazienza!) per uscirne vittoriosa contro chi ritiene che non solo l’unico futuro di una donna di quel tempo è il matrimonio, ma che la sua cultura rischiano di remarle contro e di condannarla ad essere zitella a vita.

È un romanzo storico scritto molto bene, man mano sempre più appassionante, con personaggi dalla spiccata personalità (sono ben strutturati anche queli "secondari") che danno “colore” alla vita di questa comunità (
l'Autrice si concentra molto sulle relazioni, sui particolari che arricchiscono i rapporti umani) che la guerra ha sconvolto; infatti la storia ha sviluppi via via più interessanti e coinvolgenti anche dal punto di vista emotivo, soprattutto quando la guerra imperversa e comincia a recare dolore nelle vite dei nostri abitanti, dando vita – in particolare verso la fine – a momenti commoventi.

Come ne usciranno tutti, da questa guerra? Forse per qualcuno l’amore sboccerà, per altri si appianeranno le difficoltà…, ma qualche lacrima verrà ineluttabilmente versata.

Consigliato, una commedia sociale piacevolissima, che riesce ad emozionare e coinvolgere il lettore, tanto nelle situazioni più leggere quanto in quelle drammatiche.


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PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA (gennaio 2017)



Tante interessanti pubblicazioni rinfoltiranno gli scaffali delle librerie nel mese di gennaio.
Qualche esempio? ^_^


Una storia capace di viaggiare per continenti ed epoche diverse, un romanzo sulla fragilità della vita e il desiderio che le cose possano sistemarsi, per magia.


L'INCANTESIMO 
di Emmanuel Bergmann

Ed. La nave di Teseo
384 pp
18 euro
USCITA
12 GENNAIO 2017
Si incontrano a Los Angeles: un ragazzino che crede a tutto e un anziano che non crede più a nulla. 
Cosa potrebbe unirli se non il corso della storia mondiale, che nasconde nella manica gli assi più crudeli e sconvolgenti? 

Praga, 1934: Moshe Goldenhirsch, figlio quindicenne del vecchio rabbino è incantato dal leggendario mago del circo, conosciuto come l'Uomo Metà-luna e dalla sua graziosa assistente - e perde del tutto la testa, per entrambi. 
Moshe scappa di casa e si unisce al circo, lentamente in viaggio verso la Germania. 

Los Angeles, 2007: Max Cohn, dieci anni, scappa dalla finestra della sua cameretta per andare a trovare il Grande Zabbatini, un mago ormai stufo e anziano. Il ragazzino è convinto che solo la magia possa far tornare insieme i suoi genitori, prima che il divorzio venga firmato.





Ottessa Moshfegh ci racconta non solo la conquista della libertà da un ambiente claustrofobico e oppressivo, ma anche l'esplorazione di una libertà che investe il corpo e i desideri femminili, in un 1964 in cui le possibilità per una donna sono limitate e prescritte.


EILEEN
di Ottessa Moshfegh

Ed. Mondadori
228 pp
19 euro
USCITA
17 GENNAIO 2017
"Potevo sembrare una di quelle ragazze che ti aspetti di vedere in un autobus cittadino, chine su un libro di piante o geografia preso in prestito in biblioteca. Forse portavo anche una retina per capelli." 

Siamo nel 1964, nel New England. Dopo un anno e mezzo al college, Eileen è tornata a casa per prendersi cura della madre morente e ha trovato lavoro come segretaria in un carcere per minorenni. 
Ora, a ventiquattro anni, è ancora nello stesso posto. Vive con un padre paranoico e alcolizzato di cui rifiuta di prendersi cura limitandosi a comprargli le sue bottiglie di gin. 
Tutto sembra destinato a rimanere così per sempre. 
Eppure alla fine del primo glorioso capitolo il lettore è sicuro che questa non sarà una storia sull'immobilismo della provincia. Sarà una storia su come diventare liberi. 
Da qui alla libertà ci sarà di mezzo la pistola di suo padre; Rebecca Saint John, la bella ricca e pazza direttrice del carcere; un'amicizia morbosa; qualche maschio di cui liberarsi.




Ritorna Veronica Roth, con una nuova saga ambientata in una galassia lontana, dove la vita degli uomini è dominata dalla violenza e dalla vendetta, ed ogni essere umano possiede un “donocorrente”, ovvero un potere unico e particolare, in grado di determinarne il futuro.
In tanti traggono vantaggio dal dono ricevuto in sorte, tranne Akos e Cyra, i cui doni li hanno resi vulnerabili al controllo altrui.

CAVE THE MARK. I PREDESTINATI
di Veronica Roth


Mondadori Chrysalide
503 pp
15.90 euro
USCITA:
17 GENNAIO 2017
Cyra è la sorella del brutale tiranno Shotet Ryzek ed ha il donocorrente di trasmettere dolore agli altri attraverso il semplice contatto fisico: suo fratello lo utilizza per controllare il loro popolo e terrorizzare i nemici. 
Ma Cyra è molto più forte e in gamba di quanto Ryzek pensi...

Akos appartiene al pacifico popolo dei Thuve, e quando lui e il fratello vengono catturati dai soldati Shotet di Ryzek, l’unico suo pensiero è di riuscire a liberarlo e a portarlo in salvo. 
Quando poi viene costretto a entrare a far parte del mondo di Cyra, l’ostilità tra i loro due popoli sembra diventare insormontabile, tanto da costringere i due ragazzi a una scelta drammatica e definitiva: aiutarsi a vicenda a sopravvivere o distruggersi l’un l’altro.



È possibile spiegare a un bambino l'esistenza del male? Con voce intensa, precisa, intima, una madre guarda dentro di sé per cercare una risposta.

SONO COSE DA GRANDI
di Simona Sparaco


Einaudi
12 euro
USCITA
24 GENNAIO 2017
Un giorno, davanti alla televisione, per la prima volta Simona riconosce negli occhi del figlio la paura.
E non è la paura catartica delle fiabe, ma quella suscitata dalla violenza del mondo. 
La frase usata fino ad allora per proteggerlo «sono cose da grandi» non funziona piú. Cosí decide di rivolgersi a lui, con semplicità, per dirgli ciò che sulla paura ha imparato. 
Ma anche per raccontargli la dolcezza di una vita quotidiana a due, tra barattoli pieni di insetti e scatole magiche dove custodire i propri desideri. Scrivendogli scopre la propria fragilità, e in questa fragilità, paradossalmente, una forza. 
In questo tempo incerto e minaccioso, una madre prova a decifrare il mondo per suo figlio, reinventandolo attraverso i giochi e le storie che crea ogni giorno per lui.



martedì 10 gennaio 2017

New entry... nella mia libreria (gennaio 2017)



Queste sono le recenti new entry librose ^_^

Il primo gruppo è costituito dai libri comprati/ricevuti in dono nel mese di dicembre.



Passeggiando tra le bancarelle del mercatino natalizio, sono stata attratta dai tre volumetti manga di Georgie, di cui ho amato il cartone animato. Sarebbe bello se completassi tutta la serie... Chissà!!

Ho preso anche un romanzo di Cronin che mi è stato consigliato da un'amica lettrice - fan di questo autore: "Le chiavi del regno", con protagonista Francis Chilsom, un prete "scomodo", che lotta quotidianamente per salvare nuove anime e portarle alla fede. Il suo cammino verso Dio è disseminato di ostacoli, ma gli riserverà alla fine la conquista del bene più prezioso: le Chiavi del Regno.

Ho ricevuto in regalo il thriller IL MALE NON DIMENTICA di Roberto Costantini: il commissario capo della Omicidi, Michele Balestrieri, deve risolvere feroce il omicidio della giovane Melania Druc e di sua figlia, ma soprattutto fare i conti col proprio passato.

Ho comperato al centro commerciale, approfittando degli sconti, IL TRIBUNALE DELLE ANIME di Donato Carrisi: Marcus, il cacciatore del buio, e la fotografa Sandra, si ritrovano a dar la caccia ad un pericoloso serial killer.



E gli ultimi due romanzi sono arrivati stamattina, frutto di un buono-regalo ^_^

Il terzo libro dell'appassionante serie di Lucinda Riley ("Le sette sorelle") e il thriller di Giorgio Faletti, autore che da tempo vorrei leggere.

ANCHE VOI AVETE FATTO ACQUISTI O RICEVUTO REGALI LIBROSI 
ULTIMAMENTE? ^_^



lunedì 9 gennaio 2017

Recensione: IL GATTOPARDO di Giuseppe Tomasi di Lampedusa



Il Gattopardo è il nostalgico ritratto di un nobile e burbero dongiovanni che si trova a vivere a cavallo tra l’antico che ancora vuol persistere e il moderno che intanto avanza prepotente; un principe fiero del proprio “sangue blu” che si ritrova spettatore del passaggio dalla monarchia borbonica a quella sabauda e, con esso, del decadimento del proprio casato e, ancor più, di un tipo di società arcaico e similfeudale che, nella “nuova Italia”, sembra non poter trovare alcuna collocazione.


IL GATTOPARDO 
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa



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“Ancora una volta  il Principe si trovò di fronte a uno degli enigmi siciliani. In questa isola segreta dove le case sono sbarrate e i contadini dicono d’ignorare la via per andare al paese nel quale vivono e che si vede li sul colle a dieci minuti di strada, in quest’isola, malgrado l’ostentato lusso di mistero, la riservatezza è un mito.”

Il Gattopardo è un romanzo del 1958 (pubblicato postumo) dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa che ruota attorno alla nobile famiglia siciliana dei Salina ed in particolare attorno al suo rappresentante, don Fabrizio, chiamato anche il PrincipeL'autore trasse ispirazione dalle vicende storiche della propria famiglia, gli aristocratici Tomasi di Lampedusa, e in particolare dalla biografia del bisnonno, il principe Giulio Fabrizio Tomasi

La storia si snoda essenzialmente nell’arco di un anno, salvo gli ultimi due capitoli, collocati diversi decenni dopo; la scena ha inizio nel maggio 1860, quindi meno di un anno prima dell’Unità d’Italia.

La Sicilia è dominata dai Borbone ma ancora per poco: Garibaldi coi suoi mille è alle porte e di lì a qualche mese i siciliani dovranno render conto ad un nuovo Re.
Chiaramente, tra la popolazione c’è chi è pronto a sostenere i prossimi regnanti e chi non li vuole perchè non vede nella cacciata dei Borbone un passo verso il progresso, tutt’altro.
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, pur essendo un nobile, un aristocratico, don Fabrizio non ci mette molto a strizzar l’occhio a Garibaldi e ai Piemontesi, e quest’apertura è da attribuire, in una certa misura, alle idee politiche del nipote Tancredi, un giovanotto esuberante, pronto a combattere al fianco delle camicie rosse per mandar via il dominatore borbonico.
Tancredi è il nipote preferito di Salina, anzi, per lui è quasi un figlio, e don Fabrizio si preoccupa del futuro del giovanotto, compreso quello sentimentale.
Tutto sembra far supporre che Tancredi si dichiarerà a Concetta (una delle figlie di don Fabrizio) ma l’arrivo di una ragazza tanto bella quanto sensuale, Angelica Sedàra, cambierà le carte in tavola.

L’Autore ci lascia entrare nelle giornate di questa famiglia aristocratica attraverso il suo protagonista, un uomo sicuro di sé, arrogante, che sventola principi morali e una pia religiosità che si scontrano miseramente contro la sua condotta non proprio irreprensibile; ad es. non può fare a meno di sfogare le proprie passioni andando con altre donne, e spesso si ritrova a fantasticare anche su quelle più giovani, che per età potrebbero essere sue figlie…
È un uomo orgoglioso del proprio casato, del proprio buon nome, della propria nobiltà (convinto che certi titoli e i gloriosi natali gli diano un che di "eterno"), e per questo guarda con disprezzo e superiorità coloro che vogliono passare per aristocratici ma in realtà non ne hanno la “stoffa”, perché sono soltanto dei rozzi arricchitisi.

Don Fabrizio non deve dar conto a nessuno delle proprie azioni, e anche al suo fedele amico gesuita, padre Pirrone, non è permesso esagerare con i predicozzi perché Salina non ama essere ripreso o contraddetto, cosa che ovviamente lui può permettersi di fare con gli altri. Guai a non essere debitamente informato dei progetti – anche amorosi – dei membri della sua famiglia: il gattopardo - simbolo nobiliare dei Salina – che è in lui sbufferebbe e rizzerebbe i baffi minacciosamente!

Eppure, nonostante non strappi al lettore grandi simpatie proprio per questo carattere borioso, il Principe non è un gretto, anzi, si lascia spesso andare a serie e accorate riflessioni sulla vita, sulle persone e sugli eventi che lo circondano, e quando gli viene data la possibilità di prendere parte attiva al nuovo governo nell’Italia unificata, non ne approfitta, ma si lascia andare a una lunga, lucida e a tratti malinconica dissertazione sul popolo siciliano e sul futuro che lo aspetta:

“Sono un rappresentante della vecchia classe, inevitabilmente compromesso  col regime borbonico,  e ad esso legato dai vincoli della decenza in mancanza di quelli dell’affetto. Appartengo ad una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni…”

E così, pagina dopo pagina, passiamo attraverso il 1860 e ’61, saltando poi a venti anni dopo e, in ultimo, al 1910, quando ormai tante cose son cambiate e andate via per sempre, e ciò che ci lascia la lettura, alla fine, è un gran senso di “nostalgia decadente” verso un mondo lontano, antico, che non c’appartiene più, per idee, modi di pensare e agire, ma forse proprio per questo conserva il suo fascino.

L’uso di un linguaggio anch’esso antico, consono agli anni cui si riferisce, aiuta il lettore a trasferirsi, con l’immaginazione, totalmente in quell’angolo di Sicilia, che ci appare arretrato, “vecchio”, ma anche genuino e spontaneo; l’ironia presente nella narrazione conferisce un tono leggero a questo mondo “d’altri tempi” e ai suoi personaggi, come se l’Autore stesso non li prendesse troppo sul serio.

Un romanzo che senza dubbio è uno dei capisaldi della Letteratura Italiana del ‘900, che ci presenta il non facile e radicale cambiamento politico, sociale, economico ecc…, che ha rappresentato l’Unità d’Italia, e che purtroppo non è stato necessariamente accompagnato da conseguenze e risvolti positivi (e immediati)  in tutto il nostro Paese; del resto, il passaggio da un Re ad un altro non basta, da solo, a mutare in meglio (in termini di progresso, intendo) una società, come quella siciliana di allora, legata alla terra, alle proprie tradizioni, e per troppo tempo soggetta a un regime dai forti connotati feudali, quindi “ideologicamente arretrata” e poco avvezza ai cambiamenti.

Un libro che personalmente ho trovato piacevole da leggere, tanto più perché avevo attorno ad esso dei pregiudizi, nel senso che lo immaginavo terribilmente noioso e pesante, ma mi son ricreduta, soprattutto grazie allo stile dell’Autore, che risulta scorrevole nonostante impieghi un linguaggio “datato”.

venerdì 6 gennaio 2017

Pretty cover (gennaio 2017)


Alcune cover che mi son piaciute questa settimana 😍

A voi piacciono?
Baci baci 😘😘




giovedì 5 gennaio 2017

Anteprima + 6° compleanno della Butterfly Edizioni: SOPRESI DAL DESTINO di Elena Lombardi



Cari lettori, ho un paio di comunicazioni importanti da segnalarvi che riguardano la casa editrice Butterfly Edizioni: il 10 gennaio sarà il 6° compleanno della Butterfly e proprio per questa occasione la casa editrice ha deciso di festeggiare insieme ai suoi lettori mettendo in promozione tutto il catalogo dal 10 gennaio fino al 16. Natale è finito, ma i regali continuano!


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Su tutti i libri c'è lo sconto del 50% ---> QUI

Su Amazon tutti gli ebook a soli 0,99 centesimi! ---> http://amzn.to/2j4PTb1



Approfittatene per farvi un regalo o per farlo a un amico!

E non è tutto!
Sempre il 10 gennaio esce una nuova pubblicazione:


SOPRESI DAL DESTINO
di Elena Lombardi


Butterfly Edizioni
Pagine: 440 ca.
Prezzo: 3,99 €
ebook (Amazon)
Data di uscita: 
10 gennaio 2017
Sinossi

Flavio Del Conte, capelli scuri e occhi di ghiaccio, è presuntuoso, arrogante e diffidente come pochi. Messo alle strette dal padre, che vuole vederlo sistemato e addolcire il suo carattere irruento, è costretto a sposarsi entro i 30 anni per diventare proprietario del maneggio a cui tiene tanto.
Madeleine Kirsten, bella, tenace e indomabile, sta scappando da una verità scomoda e vuole mettere quanta più distanza possibile dal suo passato. Abituata a reprimere ogni sensazione, a mostrarsi forte e a cavarsela sempre da sola, si trova a Barrea per ricominciare daccapo.
Entrambi hanno bisogno l'uno dell'altro per ottenere qualcosa: Flavio di una moglie e Maddy di una casa.
I due si tollerano a malapena ma decidono comunque di stabilire un accordo. La convivenza forzata li metterà a dura prova... 
Flavio resterà spiazzato dal carattere ostinato di Madeleine e, tra un battibecco e l'altro, dovrà ammettere che quella ragazza, all'apparenza così raffinata e delicata, gli dà del filo da torcere ed è una dea tentatrice che lo metterà nei guai...

Si odiano da morire ma riusciranno a restare indifferenti alla scintilla pericolosa che scorre nei loro occhi quando sono vicini?
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