lunedì 4 dicembre 2017

Recensione film: PRIMA DI DOMANI di Ry Russo-Young



Prima di domani è un film tratto dall'omonimo best seller (pubblicato già nel 2011 con il titolo "E finalmente ti dirò addio" da Piemme).


PRIMA DI DOMANI


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REGIA: Ry Russo-Young
ATTORI: Zoey Deutch e Halston Sage, Logan Miller, Elena Kampourish, Kian Lawley, Medalion Rahimi, Cynthy Wu.

Qualche anno fa lessi "E finalmente ti dirò addio" (che vinsi con un giveaway, con mia somma gioia e sorpresa) e ne rimasi positivamente colpita.

Di cosa tratta questo romanzo, e quindi il film?

Sam è una ragazza al 4° anno di liceo, molto popolare nella scuola, sempre in giro con le sue tre amiche del cuore, a ridere e scherzare.
Le quattro inseparabili sono un po' snob e guardano con disprezzo e scherno tutti coloro che non sono fighetti come loro, giudicandoli sfigati o pazzi.
E' il caso, ad esempio, di Juliet, una ragazza asociale, sempre emarginata, vestita in modo poco attraente e spesso oggetto di prese in giro da parte dei coetanei della scuola.

Il film inizia come un normale teen movie incentrato sulla vita di questa adolescente amata, bella, allegra, per poi tingersi di angoscianti sfumature drammatiche quando un incidente rivoluziona tutto.
In una sera qualunque e come tante altre, Sam e le amiche - Lindsay, Ally ed Elody - sono di ritorno da una festa, organizzata da un ragazzo semplice, buono e simpatico, innamorato da sempre della bella Sam, così inarrivabile per uno come lui, che non rientra nella categoria "fighi"; tra l'altro, ufficialmente Sam è fidanzata con Rob, carino e corteggiato, e proprio quella sera la protagonista sembra essersi convinta a perdere la verginità con lui.
Durante la festa accade un episodio spiacevole, che un po' diventerà il perno attorno al quale ruoterà il resto della storia: la povera Juliet viene presa nuovamente di mira dalle amiche di Sam, in particolare da Lindsay, che tra tutte è quella che si dimostra restia ad esternare sentimenti ed ostenta frivolezza e voglia di divertirsi senza pensare a nulla e a nessuno.
Proprio lei comincerà a litigare con Juliet, si prenderanno per capelli e ad avere la peggio sarà la seconda, che verrà presa  a birre in faccia e cacciata dalla festa, tra le risate e gli scherni di tutti i presenti.
Una scena degna del più bieco dei bullismi.

Ebbene, lasciata la festa, mentre sono in auto, a motivo di una distrazione, le quattro ragazze hanno un terribile incidente, alle 00:39, e la macchina finisce fuori strada. 

Sam da quel momento rimane intrappolata in un ripetitivo vortice temporale, che la costringe a rivivere la stessa (ultima) giornata fino al momento della sua morte. 
Nessun altro sembra accorgersi della preoccupante ripetizione di eventi: nè il suo ragazzo perfetto (che tale non è e lo capirà anche lei), né le sue migliori amiche. 
Per uscire dal loop temporale Sam dovrà indagare sul fenomeno per conto suo, capire quale parte della giornata modificare, quali comportamenti correggere e soprattutto a quali persone dedicare il tempo che ha a disposizione.

Se devo rivivere lo stesso giorno, tanto vale...
...cercare di cambiarlo!
...fare ciò che voglio!
... fare qualcosa di buono per me e per gli altri.
Quale sarà l'atteggiamento giusto?


Da un evento tragico, quale può essere l'incidente e la morte che ne consegue, potrebbe in fondo venir fuori l'occasione preziosa per rimediare agli errori del passato e cercare una sorta di "riscatto".

Devo dire che ero partita un po' scettica sul film, forse per via di qualche commento qua e là non proprio entusiasta, eppure ammetto che invece alla fine mi è piaciuto, perchè credo colga il nocciolo del romanzo: cosa faresti se sapessi di star vivendo (e rivivendo più volte) il tuo ultimo giorno di vita? Cosa cambieresti di quelle ore che precedono ineluttabilmente la tua morte?

Mi è piaciuta anzitutto la protagonista, interpretata da Zoey Deutch, che secondo me riesce a far trasparire l'angoscia di rivivere l'incubo dell'ultimo giorno: terminare la giornata alle 00:39  (quasi sempre) con un terribile incidente e svegliarsi puntualmente il giorno dopo col suono odioso della sveglia (e sempre con la stessa musica!),è tremendo e a me vengono i brividi solo a pensarci, è una cosa che mi mette davvero ansia e infatti il film mi ha trasmesso questo..., ma non è un aspetto negativo, anzi: significa che mi sono immedesimata nella protagonista, che mi ha convinta anche per la sua aria sempre un po' malinconica e smarrita all'idea di vivere sempre gli stessi eventi... con qualche variante, ovviamente.

Eh sì perchè se c'è una cosa che intuisce da subito Sam è che deve far qualcosa per porre fine alla ripetizione dell'ultimo giorno. Cosa? Beh, lei non lo sa effettivamente, quindi procede per tentativi, non sempre positivi...
Una cosa imparerà: che ciò che conta è il rapporto con le persone, e lei questo devo curare, dando valore ai singoli istanti, ai sorrisi, agli abbracci, alle parole incoraggianti, ai ti voglio bene detti spontaneamente, ai baci dati al ragazzo più dolce che ci sia e che ti muore dietro dalle elementari.

Se dovesse smettere di esistere, cosa vorrebbe che ricordassero di lei quanti l'hanno conosciuta?
A casa penseranno a lei come la figlia ribelle e indifferente? La sorellina la ricorderà come la sorella maggiore scontrosa che non la calcolava neppure di striscio?
A scuola diranno di lei che era un'adolescente molto carina ma con la puzza sotto il naso?
E le sue amiche...? 
Stanno sempre insieme, sembra che conoscano tutto l'una dell'altra, ma in realtà ciascuna nasconde all'altra dei piccoli segreti, forse per il timore di non essere più apprezzata se certe cose di sè si sapessero.
E poi c'è lei, Juliet: questa ragazza fragile, sola e vittima di bullismo: provare a conoscerla e a parlarci sarà una delle cose più importanti in questo percorso di Sam per porre fine al circolo temporale vizioso in cui è caduta.
E' un film che tratta quindi tematiche care al mondo degli adolescenti e lo fa con questa chiave "fantastica", di rivivere appunto l'ultimo giorno di vita per poter sistemare ciò che non poteva essere lasciato "storto".
Davanti al finale ho pensato: "Non poteva finire diversamente", anche se chiaramente mi ha lasciato una sensazione di malinconia.

Parere positivo per "Prima di domani".

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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