giovedì 4 maggio 2017

Recensione: CONSIGLI PRATICI PER UCCIDERE MIA SUOCERA di Giulio Perrone (RC2017)



A dispetto del titolo - sicuramente molto d'impatto e accattivante -, "Consigli pratici per uccidere mia suocera" non è il manuale ideale che un genero o una nuora possono consultare per carpire le metodologie più efficaci per far fuori la mamma del partner (e farla franca!); anzi, se lo regalate alla suocera, fate bene, perchè questo romanzo dolce-amaro di Giulio Perrone vi strapperà molti sorrisi e, allo stesso tempo, vi darà modo di considerare aspetti interessanti e quanto mai attuali che caratterizzano il nostro modo di rapportarci agli altri e alla nostra società.

L'autore, Giulio Perrone, è uno scrittore ed editore romano, e uno dei romanzi pubblicati dalla sua casa editrice è candidato al Premio Strega ("Le notti blu" di Chiara Marchelli).
Per quanto mi riguarda, la mia curiosità verso questo libro è nata, lo ammetto, dal titolo, ma è cresciuta dopo aver assistito all'incontro, nella libreria della mia città, con l'autore, che è stato così piacevole e stimolante nel parlarci del suo libro, leggendocene alcuni significativi (e divertenti!) estratti e rivelandocene alcuni "retroscena", da solleticare il mio interesse.





CONSIGLI PRATICI PER UCCIDERE MIA SUOCERA
di Giulio Perrone




"Il vero problema, il dramma oserei dire, è che nelle situazioni normali della vita è soprattutto nella convivenza con gli altri e con noi si finisce sempre per imparare troppo poco. Alle volte nulla. Si può acquisire la consapevolezza dell'errore e poi cercare di non rimettere sempre tutto in discussione per la stupida e cieca necessità di seguire il proprio istinto". 

 Leo è un uomo di quasi quarant'anni che vive contemporaneamente due relazioni sentimentali con due donne che più diverse tra loro non potrebbero essere.
Ma il problema non è neanche tanto questo.
Ad ingarbugliare la vita di Leo è un altro "piccolo particolare": lui è stato sposato con Marta - la forte, determinata, pratica, sexy e sempre comprensiva mogliettina con cui condivideva il sogno di aprire un caffè letterario -, ma l'ha lasciata per un'altra donna di quindici anni più giovane, la bella e dolce Annalisa, che va ancora all'università e ha tanti sogni da realizzare.
Dopo qualche tempo essere andato via di casa e aver preso la decisione di convivere con l'amante, Leo riallaccia i rapporti con l'ex-moglie, che diventa l'altra donna, quella con cui si vede di nascosto, negli appartamenti da vendere o affittare in cui lei (agente immobiliare) gli dà appuntamento per consumare i loro momenti di erotica intimità.
Ovviamente, tutto alle spalle di Annalisa, che nulla deve sapere della tresca del compagno con la ex...

Insomma, il "povero" Leo ha una bella gatta da pelare ed è quotidianamente agitato al pensiero che si sappia di questa sua ambigua e menzognera vita sentimentale, cui lui non riesce a mettere un punto: Leo non sa (o non vuole?) decidere con quale delle due donne stabilire una (sola)  relazione stabile (possibilmente fedele e monogama)
Annalisa - tenera, appassionata, inconsapevolmente seducente, ingenuamente innamorata di lui - o Marta, brusca, diretta, decisa nel prendere decisioni, tagliente e senza peli sulla lingua eppure così presente nella vita di Leo e pronta anche ad aiutarlo nei momenti di difficoltà?

Scegliere è davvero complicato per un eterno Peter pan come lui, che ha grosse reticenze a mettere radici, a fare scelte definitive e ad impegnarsi troppo e a lungo termine con qualcuno e in qualcosa. 
Eterno indeciso o semplicemente un bambinone quarantenne mostruosamente egoista e infantile?

Leo è cosciente dei propri difetti e, a onor del vero, non si dà pace per questo suo carattere così poco determinato, coraggioso, molto volubile e, diciamolo, vile e bugiardo, tant'è che è "in cura" da una psichiatra, dalla quale va regolarmente per parlare di sé, dei propri "casini", che non sono solo sentimentali, ma anche famigliari e lavorativi.

Eh sì, perché a complicare l'esistenza di Leo si aggiungono un padre assente per più di vent'anni e ricomparso quando ormai il figlio era già adulto, giusto per rifilargli qualche grana in più, e un datore di lavoro folle e assillante.

Il padre - Ernesto -  è un uomo che vuol fare ancora il giovanotto, cosa che gli dà un che di ridicolo e di patetico agli occhi di Leo; inoltre, ha il vizietto del gioco e racconta un sacco di bugie esilaranti; si fa chiamare Dustin perchè dice d'essere stato la controfigura di Dustin Hoffman nel Il Laureato, ma chissà quanto di quel che racconta è vero...; come se non bastasse, per colpa sua Leo sta per essere cacciato dalla casa in cui vive e ogni tanto il padre gli chiede aiuto perché si è infilato in qualche guaio. 

Come dicevo, non è che sul posto di lavoro le cose vadano meglio; il lavoro di Leo è tradurre e leggere/correggere manoscritti nella casa editrice di Enea Ranieri Malosi, che è un editore decisamente sopra le righe, che assilla con richieste fuori dal normale i suoi dipendenti, trattando con sufficienza alcuni e troppo generosamente altri (anzi, altre...), pretendendo che tutti siano ai suoi comodi e ai suoi piedi.
Ora che si è messo in testa di pubblicare - con la propria casa editrice!! - quello che lui è convinto si rivelerà il bestseller dell'anno,  è diventato, se possibile, ancora più esigente ed insistente, tanto da reclamare riunioni extra e conversazioni addirittura su WhatsApp per consultarsi in merito ad un aspetto importantatissimo della trama del suo romanzo.
Il futuro capolavoro letterario si intitolerà "Consigli pratici per uccidere mia suocera" ed Enea ordina ai suoi dipendenti di spremere le meningi per proporre dei metodi per eliminare un'eventuale suocera, creando appunto una chat su WhatsApp, appositamente creata per la condivisione di tutti gli spunti e le idee originali atte a risolvere questo "dilemma".

Leo è dunque pressato da più parti: il capo pazzo, su di giri e prepotente da accontentare; il papà giovanile, pieno di debiti e strampalato,che scarica i suoi problemi sul figlio come se niente fosse, prendendo tutto alla leggera; un'ex-moglie eccitante che sembra non pretendere nulla se non quelle ore di sesso felice... ma non si può mai dire; la fidanzatina innamorata e coccolona che ha lo sguardo giustamente rivolto al futuro, un futuro nel quale Leo non è assolutamente sicuro di voler rientrare...
E in questa confusione, a poco giovano le partite di calcetto o le conversazioni con l'attraente psichiatra che insiste sulla necessità di parlare delle proprie emozioni.

Leo è decisamente il compagno da cui ogni donna dice di voler star lontana per poi, in realtà, nella maggior parte dei casi, innamorarsene, proprio come accade alle due amanti, che pure sono caratterialmente agli antipodi, ed infatti il nostro protagonista non sa chi delle due scegliere come compagna di vita.
Forse il problema è a monte: Leo non vuol sentirsi costretto a decidere perché questo inevitabilmente significherebbe dover prendere delle nette responsabilità, cosa a cui non è stato più di tanto educato, né dalla madre né tantomeno dal padre, ricomparso nell'esistenza del figlio dall'oggi al domani e con un mucchio di irritanti (o simpatiche, dipende dal punto di vista) frottole da raccontare.

Ma il momento di crescere arriva per tutti, come arriva quello in cui dobbiamo capire se quel sogno chiuso in un cassetto è ancora lì pronto ad essere realizzato oppure no.

Devi solo armarti di un po' di coraggio, Leo, e forse qualche "casino" riesci a risolverlo...!


"Consigli pratici per uccidere mia suocera" è una commedia piena di humor, sono tante le scene che fanno sorridere perchè molto ironiche, buffe, in cui il lettore è spinto ad immedesimarsi grazie al punto di vista del protagonista, che a tratti - e come donna - un po' mi ha innervosita per le sue egoistiche insicurezze, un po' mi ha fatto quasi tenerezza, perché non c'è cattiveria e voglia di far del male, in lui: è che proprio sembra paralizzarsi quando si tratta di essere fermo e convinto nell'operare delle scelte, come se avesse sempre paura di fare la cosa sbagliata o di dire la propria opinione senza timori.

Riuscirà il nostro Leo a decidersi tra Annalisa e Marta, prendendosi le relative responsabilità? 
Imparerà a gestire il suo rapporto con il bizzarro Dustin e con il suo ancor più eccentrico datore di di lavoro?
E questa suocera immaginaria, alla fine, viene ammazzata? 

Per saperlo, siete invitati a leggere il romanzo, che - vi assicuro - è molto piacevole, e per stile e per storia, e che col sorriso ci parla di rapporti di coppia (con i loro inevitabili piccoli o grandi problemi), di rapporti famigliari e sul posto di lavoro, e non manca "l'infernale" (o meraviglioso?, fate voi)  mondo delle chat di WhatsApp, croce per alcuni, delizia per altri; non solo, ma Perrone ci fa conoscere anche il "dietro le quinte" del mondo dell'editoria (seppur con qualche voluta esagerazione per esigenze narrative).
È una storia deliziosamente intricata, dove trovate amore e eros, bisogno di tenerezza e voglia di evasione, paura di prendere in mano la propria vita e voglia di riaprire il cassetto col famoso sogno dentro; è dunque molto attuale nelle tematiche e si legge davvero tutto d'un fiato grazie alla penna intelligente, arguta e spumeggiante dell'Autore e al suo protagonista, il cui modo di essere e in particolare le sue debolezze - di cui è conscio ma che non riesce ad affrontare - ci danno modo di riflettere su questioni serie ma... sempre col sorriso e con leggerezza!






Obiettivo n.6 - Un libro che nel titolo abbia un grado di parentela.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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