martedì 13 dicembre 2016

Recensione film: NON ESSERE CATTIVO di Claudio Caligari



Due amici che sono come fratelli; una vita tra droga e malavita nelle borgate romane; la voglia di non soccombere davanti a un'esistenza che di facile non ha nulla e la paura di non farcela.


NON ESSERE CATTIVO


2015 
Il film è l'epilogo della trilogia del regista iniziata con Amore tossico e proseguita con L'odore della notte. Il regista Claudio Caligari è deceduto poco dopo il termine delle riprese e la realizzazione della pellicola si deve soprattutto grazie a Valerio Mastandrea, amico del regista e attore protagonista in L'odore della notte.
Tra i diversi riconoscimenti: Nastri d'Argento come Film dell'anno.

Regia di Claudio Caligari

Con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico, Roberta Mattei, Alessandro Bernardini, Valentino Campitelli, Danilo Cappanelli...


Vittorio (A. Borghi) e Cesare (L.Marinelli) sono amici dall'infanzia e condividono la medesima esistenza disperata, ai limiti dell'illegalità, della droga; di andare a lavorare non ci pensano proprio, ma siccome il denaro serve, si procacciano soldi facili attraverso spaccio e attività simili, e le loro giornate e le loro notti sono quindi caratterizzate da sballo, locali notturni, sesso, cocaina..

Cesare, poi, sa di aver bisogno di soldi perchè la sua nipotina Debora (figlia della sorella morta per Aids) è malata e ha bisogno di cure.
Quando è a casa, Cesare cambia e diventa affettuoso e premuroso verso le due donne che ama (mamma e nipote), ma quando è con gli amici è un'altra persona: completamente sballato e in balia delle sensazioni forte che gli danno la droga e l'alcool.

Una notte, mentre è in compagnia di Cesare, Viviana (S. D'Amico) e altre due"amiche", Vittorio fa un uso eccessivo di pasticche e ha una serie di spaventose allucinazioni; l'esperienza si rivela traumatica ma decisiva perchè da quel momento decide di prendere le distanze dal mondo marcio in cui finora ha sguazzato, e quindi anche dall'inseparabile Cesare, e di provare a vivere onestamente.

Cerca, infatti, anche lavoro come manovale e trova sia un'occupazione che l'amore, in Linda, una brava ragazza con un figlio adolescente a carico.
Va a vivere da lei e prova davvero a ricostruirsi una nuova vita, lontana dalle brutture di prima.
Ma gli amici non si abbandonano e Vittorio vorrebbe che pure Cesare cambiasse vita; purtroppo questi pare cadere sempre di più nel baratro della droga e di una vita allo sbando..., soprattutto, quando sopraggiunge un forte dolore che lo fa sprofondare sempre più nella disperazione.

Eppure anche in Cesare c'è il desiderio di vivere una vita normale, sognando magari una famiglia, una casa...

Quella presentata da Caligari è una realtà dura, difficile, in cui è più facile e automatico andare sempre più a fondo in un'esistenza sporca e misera, che risalirne e smettere di "essere cattivo", provando a guardare al futuro con occhi nuovi e pieni di speranza, perchè la vita mette a dura prova e anche i soldi guadagnati onestamente non bastano per tirare avanti

Recitato tutto in romanesco, realistico nel presentarci queste borgate romane lasciate a se stesse, con attori bravi tra cui spiccano in particolare i due protagonisti, che con la loro interpretazione efficace e convincente, creano momenti intensi e ci trasmettono con forza sensazioni ed emozioni.
Un bel film, fatto bene, che può piacere soprattutto se si predilige questo genere.
ueEppureIta


2 commenti:

  1. Per me un po' vecchio, un po' provinciale per portarlo agli Oscar, ma Borghi e Marinelli sono straordinari. :)

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    Risposte
    1. si, sul fatto degli oscar lo pensai anch'io, ma infatti la candidatura "andò a vuoto".
      però è fatto bene e loro due sono davvero bravi :))

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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