lunedì 7 gennaio 2013

La mia opinione su "Ossessioni" di Andrea Marzola



Uno degli ultimi libri terminati l'anno scorso mi è stato gentilmente inviato dall'Autore, Andrea Marzola; mi accingo quindi a dare la mia opinione in merito alla raccolta di racconti...:


Ossessioni
Prospettiva Editrice
12 euro
72 pp
OSSESSIONI
di Andrea Marzola

E' sicuramente un libro particolare, in cui l'Autore ha inserito 15 racconti tra loro legati da un comune denominatore: uno stato mentale instabile, paranoico, ossessivo-compulsivo.
In alcuni dei racconti si individua un protagonista, del quale seguiamo le "tortuose vie mentali"; è il caso, ad esempio, del primo ed ultimo racconto - "La roulotte" o "Squallore" -, dove il protagonista è ossessionato da pensieri irrazionali, da paranoie, manie che lo portano a un gesto estremo...
In altri racconti non si riesce ad individuare un vero soggetto in quanto si tratta di "sprazzi di narrazione" molto brevi sotto forma di dialoghi, costituiti da frasi concise, interrotte da puntini di sospensione in cui non sempre è intuibile un vero e proprio nesso logico, un argomento principale.
Ciò che emerge è di certo la presenza di personalità non specificate a livello individuale (non ci sono  nomi, non ci sono intrecci narrativi nel vero senso del termine) ma che risentono tutte la presenza della malattia mentale, accompagnata dal diffuso senso di malessere ed infelicità per la propria esistenza senza emozioni ed interessi; esistenza vacua alla quale si cerca di dare una direzione principalmente attraverso gesti inconsulti e distruttivi, che siano auto o eterodiretti.
Leggendo ho sorriso alcune volte per la bizzarria di certe frasi, per la voluta sconnessione nei dialoghi, per la stranezza dei pensieri immaginati dall'autore e da lui messi su carta, per il "nonsenso" di alcuni racconti  in cui ho trovato difficoltà a capire cosa l'autore volesse raccontare e trasmettere al lettore..
Ma forse è proprio questa sensazione di "confusione" che alla fine è giusto che resti in chi legge "Ossessioni": se è vero che nell'uomo, la cui mente è invasa da pensieri fissi, incubi,  manie, psicosi..., non c'è posto per la lucidità e la razionalità, ma solo per il "caos mentale", per frasi incomprensibili, comportamenti strani e apparentemente stupidi e demenziali, allora anche il contenuto dei racconti non possono che essere pervasi da questo "demone" della follia.
Mi ha lasciata un po' "spiazzata"; è una di quelle letture che non so come valutare e certo non posso limitarmi a dire "è bello" o "è brutto"...; di una cosa sono sicura: non è una lettura che mi ha dato "scossoni" a livello emotivo e non mi ha lasciato molto..., purtroppo.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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